Al confine tra Polonia e Bielorussia, c’è un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. La Foresta di Białowieża, una delle ultime foreste primordiali d’Europa, custodisce un segreto antico: qui vivono i bisonti europei, i giganti silenziosi che per secoli hanno dominato le pianure del continente. Questa distesa di querce, betulle e abeti non è solo un patrimonio naturale. È anche la culla di una delle più incredibili storie di rinascita ambientale d’Europa.
Quasi estinto
All’inizio del Novecento, il destino del bisonte europeo sembrava segnato. Braccato per secoli, sterminato durante la Prima guerra mondiale, l’ultimo esemplare selvatico della foresta fu ucciso nel 1919. Restavano soltanto pochi individui in cattività, sparsi tra zoo e riserve. In tutto, dodici. Ma proprio da quei dodici animali nacque una speranza. Un gruppo di scienziati polacchi decise di tentare l’impossibile: riportare i bisonti nella loro antica casa. Negli anni Venti iniziò un lungo lavoro di allevamento, selezione e ripopolamento. Nel 1929, i primi esemplari furono liberati nuovamente nella Foresta di Białowieża. Da allora, la popolazione è cresciuta fino a superare le 700 unità, diventando la più numerosa al mondo.
Oggi i bisonti pascolano liberi tra le radure e le nebbie del mattino. Con il loro passo lento e maestoso, sembrano usciti da un’altra epoca. I maschi adulti possono superare i 900 chili e raggiungere i due metri d’altezza. Sono animali imponenti, ma anche sorprendentemente tranquilli: si nutrono di erba, foglie e corteccia, e vivono in piccoli branchi guidati da femmine esperte.

Giorgio Di Marco Junior
La foresta ed il parco
La Foresta di Białowieża — dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO — è oggi un laboratorio vivente di biodiversità. Qui convivono lupi, linci, cervi e centinaia di specie di uccelli. Ma il simbolo resta sempre lui, il żubr, come lo chiamano i polacchi: il bisonte.
Durante l’inverno, quando la neve copre i campi, è più facile avvistarli. Si spingono ai margini del bosco, dove i guardiani del parco lasciano mucchi di fieno per aiutarli a superare la stagione fredda. In estate, invece, si nascondono tra gli alberi secolari, lontano dai visitatori. Per i polacchi, il bisonte è molto più di un animale selvatico. È un simbolo nazionale, emblema di forza, resistenza e libertà. La sua immagine appare sulle monete, sui loghi e nei racconti popolari. Ogni bambino in Polonia conosce la storia del żubr di Białowieża.

GIorgio Di Marco Junior
Oggi, chi visita la foresta può vedere da vicino questi giganti silenziosi. Ci sono percorsi guidati, centri di osservazione e un piccolo museo dedicato alla loro storia. Ma basta anche solo il rumore di un ramo che si spezza, o un’impronta nella neve, per capire che il bisonte è davvero tornato a regnare.
In un mondo dove la natura arretra di fronte all’uomo, Białowieża racconta l’opposto: una storia di speranza. Quella di un animale scomparso che, grazie all’impegno e alla tenacia umana, è riuscito a riconquistare il proprio regno verde.
Giorgio Di Marco Junior