Il fenomeno dell’over tourism sul Jungfraujoch sulle Alpi della Svizzera centrale: un’effettiva massa di visitatori che affolla luoghi naturalisticamente sensazionali, ma sempre più sottoposti a pressione.
Ma prima vi illustro un poco le particolarità di questa bellissima montagna, la Jungfrau, la più alta della regione con i suoi 4’158 metri, definita anche “Top of Europe”
In realtà è la stazione ferroviaria più alta d’Europa, ovvero un capolavoro ingegneristico tra le vette svizzere.
La Ferrovia della Jungfrau è una delle attrazioni più iconiche della Svizzera. Inaugurata nel 1912, collega la Kleine Scheidegg alla stazione del Jungfraujoch (3.454 m). Il percorso si snoda per 9,34 km, di cui oltre 7 km in galleria all’interno delle pareti dell’Eiger e del Mönch.
Tra l’altro un piccolo aneddoto: Jungfrau significa giovane ragazza, o anche vergine, mentre Eiger significa Orco. La trovata di chi decise i nomi delle montagne è di assegnare alla montagna di mezzo il nome Mönch, che significa monaco, come a difendere la vergine dall’orco.
Ma torniamo al fenomeno del over tourism, cosa sta succedendo?
Il Jungfraujoch ha adottato già dal 2009 un limite giornaliero di 5.500 visitatori per evitare sovraffollamenti
Durante i giorni di punta invernali, le autorità hanno previsto una limite massima di 17.000 sciatori sulle piste sopra Grindelwald e Wengen, con stop alla vendita di skipass raggiunta la soglia
Oggi giorno però oltre il 70 % dei visitatori del Jungfraujoch proviene dall’Asia, in cerca di esperienze spettacolari e comode, spesso con forti aspettative in termini di velocità e comfort.
Negli ultimi anni il turismo Asiatico è aumentato moltissimo grazie ad alcuni film, come la serie coreana “Crash landing on You”, di cui molte scene sono state girate in questa regione e dove tutti vogliono farsi un selfie.
Sicuramente c’è poi uno lato speculativo molte infrastrutture continuano a essere sviluppate per soddisfare la domanda, ma critici come Mountain Wilderness mettono in guardia contro un turismo troppo rapido, di massa, e poco sostenibile, che può snaturare la montagna e offrire scarsa ricaduta economica sui locali .
In alcune destinazioni vicine, come Lauterbrunnen, presa d’assalto dopo che influencer di Tik Tok ed Instagram ne hanno decantato la bellezza, si valuta addirittura l’introduzione di una tassa d’ingresso per i visitatori di passaggio per ridurre il traffico turistico e tutelare gli abitanti locali
A Grindelwald, associazioni locali denunciano un eccessivo sviluppo, definendo la zona un “Alpen-Disneyland”, dove il turismo supera il buon senso .
La Jungfrau Region sta investendo in politiche di sostenibilità ambientale: uso di energie rinnovabili (acqua, legno), trasporto pubblico potenziato, progetti per promuovere prodotti locali, formazione sulla biodiversità, certificazioni ISO e Swisstainable di alto livello .
Inoltre, la regione fa parte del Patrimonio UNESCO Jungfrau–Aletsch, il che impone standard più elevati di tutela ambientale e strategia turistica consapevole.
Giorgio Di Marco junior